mercoledì 23 maggio 2012

L'antichità ai nostri giorni

Avete presente la moda che si sta diffondendo a macchia d'olio? Oramai avete un tablet è di tendenza. Questo è un oggetto più che funzionale, da mostrare. Anche se da possessore di un tablet Blackberry devo ammettere che è anche comodo.

Pensavo peró che questo passo in avanti, questo balzo tecnologico non è altro che un ritorno al passato: questi nuovi device assomigliano molto alle tavolette di cera usate per scrivere millenni fa dalle popolazioni mesopotamiche ed egiziane per sopperire alla mancanza di carta o al suo costo eccessivo.

Che i sumeri ci abbiano visto lungo e fossero così lungimiranti? Se fosse così altro che Steve Jobs.....

sabato 5 maggio 2012

Italia vs Francia

Grazie al dibattito pre-elettorale che questa settimana si è svolto in Francia è possibile svolgere un semplice e banale confronto tra la politica nostrana e quella transalpina.

In primo luogo gli ascolti televisivi sono stati straordinari, grazie anche al fatto che è stato trasmesso su due diversi canali (TV pubblica e commerciale); ciò ci testimonia come l'opinione pubblica francese sia più interessata alla politica nazionale e agli sviluppi futuri rispetto al cittadino medio italiano che sintonizza la televisione solo in occasioni rigorosamente non-importanti (partite di calcio).

In secondo luogo i due candidati si sono confrontati a lungo su temi precisi, come quello dell'istruzione e del processo di selezione del corpo insegnanti, dimostrando a tutti una certa conoscenza, anche abbastanza profonda, dell'argomento.

Tutta un'altra storia rispetto al Belpaese in cui il pressappochismo, anche in politica, è diventato il fil rouge di tutto e non è per niente biasimato. Anzi è diventato la filosofia di vita del cittadino medio.

sabato 14 aprile 2012

È davvero l'italia che vogliamo?

Il governo dei professori si accanisce sempre più sull'articolo 18 per ridurre il costo del lavoro e stimolare così gli investimenti stranieri in Italia. Questa però è una politica assolutamente fallimentare per un paese come il nostro. Noi infatti vogliamo esportare conoscenza e non bracciali per compiere i lavori più pesanti, meno specializzati e dunque meno remunerati. 

Secondo statistiche pubblicate negli scorsi giorni l'italia è già la nazione europea con il costo del lavoro più basso di tutti, inferiore anche a quello di spagna e Portogallo. Siamo la Cina dell'europa e, a rigor di logica dovremmo essere una delle economie più briose e ricche di appeal dal punto di vista economico, tuttavia non è così. 

Perché?  Perché i nostri lavoratori sono sottopagati ma i cinesi e gli indiani hanno salari ancora più bassi che però non siamo in grado di eguagliare. Dunque è necessario gareggiare sul campo dell'innovazione e della specializzazione, elementi che portano marginalità più elevate. Il problema perciò non è quello dei salari degli operai o degli impiegati, ma l'allocazione delle risorse e degli investimenti da parte degli imprenditori e dello stesso stato. 

La politica industriale italiana è però giunta al punto più basso della storia: il rapido declino è iniziato quando l'Olivetti non ha trovato terreno fertile per vendere i suoi prodotti. È quindi difficile cambiare la visione delle piccole e medie imprese dell'economia e della produzione. 

Una scelta di questo tipo comporterebbe certamente investimenti cospicui da parte dello stato, ma porterebbe, nello spazio di pochi anni, un extra gettito derivate dalla produzione e dalla vendita di prodotti più innovativi ed apprezzati sui mercati internazionali. 
Non male per dare ossigeno alle casse pingui dello stato......

sabato 7 aprile 2012

Umberto.....Game Over!

A quanto pare anche i cavalieri padani, i più puri ed integri attori della politica italiana sono invischiati nei torpidi affari da barbari.

La magistratura sta ancora indagando ma sembra proprio che la lega nord, movimento politico tradizionalmente legato ai militanti e ai cittadini, dopo anni di vera lotta politica per ottenere diritti per quei cittadini che si sentono depauperati da "Roma Ladrona", abbiano combattuto solo per benefici personali, riservati solamente a 'The Family'.

Questo sembra infatti fosse il nome in codice attribuito dal tesoriere e dalla segretaria alla famiglia Bossi. Umberto e i suoi figli erano infatti gli unici a poter attingere per ragioni personali ai fondi del partito. Tra le spese pagate con fondi del contribuente si possono notare auto di lusso, ristrutturazioni eseguite a insaputa di Umberto, corsi di laurea e appartamenti.

Forse la scusa del federalismo fiscale, delle regioni al Nord e del potere al Nord produttivo che viene regolarmente derubato dai 'terroni' scansafatiche era appunto solo un pretesto per occupare incarichi di potere e per arricchirsi nei palazzi della politica di Roma Ladrona?

venerdì 16 marzo 2012

Qualcosa comincia a muoversi!

Greg Smith. Forse ai più questo nome non dice niente, ma per i più affezionati frequentatori della rete è una figura molto strana. Executive vice president dell'unità Derivati per l'area EMEA (Europe, Middle East and Asia) di Goldman Sachs, tra le più famose banche d'affari americane.

Questa persona ieri si è dimessa con una lettera aperta che è stata pubblicata dal New York Times (e qui allegata)  su cui spiega perchè ha scelto questo gesto. Greg infatti ritiene di non condividere più gli stessi valori che molti anni fa lo avevano portato in Goldman Sachs.

Non che prima Wall Street fosse un luogo dove ci si rispettasse e si trascurasse il desiderio di denaro come ci insegna in celebre finanziere Gordon Gekko e il suo celebre "Greed is good" (L'Avidità è cosa buona) però c'era un rispetto per il cliente e un interesse a consigliarlo sempre nel modo migliore.

Ora invece in Goldman Sachs, e sicuramente anche nelle altre grandi istituzioni finanziarie, il clima è molto cambiato: i clienti vengono visti (e anche definiti) come Elefanti da catturare o come arance da spremere per ottenere succose commissioni. Il banchiere d'affari non è più colui che consiglia i clienti le soluzioni migliori per le sue esigenze, ma un piazzista che cerca di vendere i prodotti che sono più redditizi o indigesti per l'impresa che rappresenta.

Il metodo selettivo per gli avanzamenti di carriera non sono più le idee brillanti e le soluzioni migliori, ma coloro che producono più commissioni per la banca. Diciamo che siamo passati da un'avidità " a lungo temine" interessata sì alla speculazione, ma sopratutto a guadagnarsi la fiducia del cliente (che in questo modo avrebbe affidato altri progetti alla banca) ad un'avidità a "breve termine" che mira soltanto a spremere lo spremibile da tutti i clienti.

Entrambe sono assai deprecabili, ma il fatto stesso che un membro di questo sistema si sia ribellato e voglia tornare ad un capitalismo relativamente più moderato rappresenta senz'altro un grande passo in avanti nella visione del libero mercato. Anche dal suo stesso interno.
Possiamo dire che i vari movimenti "Occupy....." sono riusciti a scuotere l'opinione pubblica.

lunedì 12 marzo 2012

Articolo diciotto

Ma veramente ci vogliono far credere che il motivo per cui gli investitori Esteri non accorrono numerosi in Italia è l'articolo 18?

Il licenziamento non discriminatorio, sancito appunto da questa parte dello statuto dei lavoratori, e' un diritto civile ed imprescindibile di uno stato che si definisca tale.

Non e' che gli imprenditori esteri sono frenati dalle lungaggini dei processi civili o dal potere d'acquisto dei cittadini che si sta erodendo in maniera inesorabile? Forse e' colpa dei prezzi dell'enegia, materia prima assolutamente indispensabile per tutte le attività produttive, che sono tra i più alti d'Europa?

O forse e' colpa del vero e proprio cancro del nostro paese: la mafia? Proprio in questi giorni e' emerso che Cosa Nostra, in passato ma forse anche ora, non e' stato un corpo estraneo al nostro paese, ma una controparte con cui la classe dirigente nazionale si e' apertamente confrontata agli inizi degli anni '90. E' dunque ora di andare contro e sbaragliare la più grande lobby del nostro paese e attivare una convincente politica di lotta alla criminalità organizzata sotto 2 aspetti: forte controllo del territorio, la crisi può essere un elemento molto pericoloso per una società molto instabile, e provvedimenti contro i reati riconducibili all'economia criminale o comunque credibile. Come diceva Falcone, basta seguire i soldi.

martedì 28 febbraio 2012

E ora basta!

Come è possibile sapere leggendo le più famose testate giornalistiche come Repubblica o Corriere della Sera, in Val di Susa continuano le lotte e gli scontri dei manifestanti locali contro la realizzazione nel loro territorio del tracciato Alta Velocità Torino-Lione.

Le ragioni dei manifestanti potrebbero anche essere legittime: si parla di un danno ambientale all'ecosistema e a deviazioni di fiumi e torrenti. Ma secondo voi è giusto che l'intera popolazione europea si debba piegare alle banali ragioni di pochi e sparuti manifestanti contro un'opera così importante? I lavori per la parte francese dell'infrastruttura sono già a buon punto e noi italiani siamo ancora qui a discutere con manifestanti che si lamentano di tutto e di tutti. Credo che l'interesse dei singoli debba passare in secondo piano rispetto alle ragioni di un'intera popolazione continentale.

Questa trata ferroviaria fa parte del così detto "Corridoio 5": un tracciato di ferro nato per collegare Lisbona a Kiev e facilitare, dunque, lo spostamento di merci e persone all'interno dell'Unione Europea. Inoltre ciò ci permetterebbe di accrescere la competitività nazionale, da sempre poco attraente per gli investitori esteri. Sarebbe, infatti, quel gap di reti di trasporti che ci separa del resto delle nazioni europee più sviluppate ed appetibili per gli investitori stranieri.
Altrimenti rischiamo che questo "corridoio continentale" scavalchi l'Italia e attraversi, invece, la Svizzera, che sarebbe ben felice di essere inclusa in questo progetto, che senz'altro porterà sviluppo e ricchezza al territorio circostante.

domenica 26 febbraio 2012

I primi 100 Giorni di Super-Mario

In un'epoca in cui gli americano hanno fatto scuola, eccoci a fare il bilancio dei primi 100 giorni del governo Monti. Per prima cosa possiamo affermare che ha rimesso in ordine i conti pubblici, frenando la corsa disperata che stavano facendo verso il punto di non ritorno. Il tormentone spread si è normalizzato intorno ai 350 punti base, ugualmente poco sostenibile, ma sicuramente meglio dei 650 punti dei tempi di Berlusconi; ora si spera di scendere ancora per dare fiato ai cittadini e sperare che la locomotiva economica si rimetta in modo.
Inoltre il governo dei professori, tacciato da molti 'poco esperti' di non aver fatto nulla di eccezionale è stato in grado di riportare avanzo primario (una differenza positiva tra entrate ed uscite delle casse statali) in un periodo così breve e partendo da premesse catastrofiche.

Monti ha anche ridotto le spese della presidenza del Consiglio di circa 40 Milioni di Euro, non una cifra astronomica, ma comunque significativa in un epoca di austerity in cui tutti i cittadini dovrebbero essere chiamati a rinunciare a qualcosa. Ancora più soddisfacente è il taglio del 92% delle spese per i voli di Stato, dando ragione a chi diceva che Berlusconi usava aerei dell'Aeronautica Militare per motivi personali (servizio taxi alle Olgettine per trasferte in Sardegna).

Ultimo capitolo: equità. Molti cittadini si sono lamentati che questa manovra, o comunque questi provvedimenti non gravino equamente su tutti i cittadini. Notizie di prima mano danno ormai per certa l'applicazione dell'IMU agli immobili commerciali della Chiesa. Sull'attendibilità della notizia basti osservare le reazioni furiose dei vescovi italiani e di tutti i politici legati in qualche modo al Vaticano ( e a Comunione e Liberazione, vedi Lupi). Inoltre il governo sta valutando di ridurre gli stipendi ai supermanager pubblici con stipendi d'oro.

Per finire devo ammettere che segnali incoraggianti arrivano dal protrarsi dei blitz anti evasione che da Cortina si stanno spostando in tutta Italia, scoprendo un settore del sommerso che era un segreto di pulcinella che però nessuno era interessato a sconfiggere. Ultimo gesto di stile dei professori: la pubblicazione dei loro redditi e dei loro patrimoni (mobili e immobili su Internet). Siamo sicuri che i membri dei precedenti governi avrebbero fatto lo stesso? Forse gli italiani stanno cominciando a pretendere quel rispetto che per troppo tempo hanno messo in secondo piano? Speriamo...

www.repubblica.it/politica/2012/.../l_attivit_del_governo-30430319/
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-21/ecco-stipendi-ministri-123653.shtml?uuid=AakHVEvE&fromSearch

domenica 19 febbraio 2012

Perchè Sanremo non è più Sanremo

Ecco come ogni anno è domenica e si tirano le fila sul Festival di Sanremo appena finito.
Questa edizione ha battuto molti record, soprattutto di ascolti: Celentano ha ottenuto, come anche il pezzo di Rocco Papaleo, il 60% di share, una percentuale bulgara che ha precedenti solo calcistici.

Oltre a questo però il Festival è stato attraversato da molte polemiche riguardo i due interventi del "Molleggiato" che non ha risparmiato critiche a chi secondo lui, e secondo molti altri italiani, non svolge correttamente il proprio dovere di informazione : Avvenire e Famiglia Cristiana. Le critiche sono state completamente infondate: il direttore generale della Rai quando ha firmato il contratto a Celentano sapeva a cosa stava andando incontro e ha volentieri scambiato la diplomazia, che da sempre ha caratterizzato il Festival, con introiti maggiori da parte degli inserzionisti pubblicitari, creando così i presupposti di un pareggio di bilancio e andando a reperire le risorse per programmi più da "servizio pubblico".

Altrettanto patetica però è stata la pagliacciata della contestazione a Celentano: come ha detto Morandi non può essere che una manifestazione organizzata. Erano solo 4 le persone che contestavano e per di più in 4 zone diverse della galleria. E' molto difficile che sia una reazione popolare spontanea.
http://www.tvblog.it/post/33077/sanremo-2012-morandi-celentano-fischi-pilotati-mori-contro-verro
Le critiche però non si sono fermate qui: molti hanno definito questo come il Festival nella non-sobrietà. La sobrietà che ha caratterizzato fino a qui anche il rinnovato mondo polito italiano non è stato protagonista a Sanremo.

La figura della valletta è stata svilita ulteriormente rispetto al solito: il ruolo era semplicemente quello di rimanere sul palcoscenico come sollazzo per il pubblico maschile presente a casa, desideroso di vedere una bella presenza in tv. Nulla da dire sull bellissima Ivana Mrazova che pur avendo qualche difficoltà con la lingua italiana ha svolto al meglio ciò per cui era stata chiamata. Resta il fatto che secondo me bisognerebbe che le vallette fossero una sorta di presentatrice aggiunta e non un abbellimento alla serata.
Assolutamente promossi i due conduttori Morandi e Papaleo che con la loro sobrietà, che ancora una volta si dimostra vincente e apprezzata dai telespettatori, sono riusciti a divertire il pubblico a casa e a portare a termine il faticoso impegno di Sanremo.

martedì 14 febbraio 2012

FMI (Fanno molto incazzare)

La Grecia è davvero arrivata ai minimi termini ed è notizia di ieri che il Fondo Monetario Internazionale vuole garanzie certe prima di sbloccare l'ultima tranche di aiuti (135 MLD di euro). Ma non le garanzie che tutti conosciamo: liberalizzazioni, taglio ai posti di lavoro pubblici, riduzioni al salario minimo etc. Sono clausole meno pubblicizzate perchè davvero insensate, o meglio sensate solo da un certo punto di vista.
Come al solito quando il FMI offre aiuto economico agli stati in difficoltà non lo fa per aiutarli e soccorerli, ma semplicemente per allentare la pressione sui grandi bancari fortemente indebitati con questi stati perchè desiderosi di rendimenti molto allettanti. La postilla inserita dall'isituto guidato da Christine Lagarde è quella che i soldi "dovranno essere usati per estinguere i debiti con gli istituti di credito stranieri".
Insomma la Grecia chiede soldi in prestito ( e dunque si indebita ancora di più a causa dei forti tassi di interesse richiesti ai paesi a forte rischio insolvenza ) solo per allentare la pressione sulle grandi e potenti banche di affari occidentali. Sarebbe stato molto meglio usare quei soldi per intraprendere un processo di stimoli all'economia reale attraverso commesse pubbliche ed investimenti nel settore privato per stimolare una ripresa economica.
D'altra parte ormai è storia ovunque FMI metta le mani fa più danni che altro: dalla crisi asiatica degli anni '90 (che a causa di una gestione sbagliata si è trasformata in un fenomeno quasi planetario, frenato solo dal fatto che 20 anni fa la globalizzazione era un fenomeno molto più contenuto), agli aiuti ai paesi africani in via di sviluppo. Insomma si impadroniscono della politica di quel paese, in modo giusto da un certo punto di vista, dal momento che diventano finanziatori principali, ma non per introdurre quelle riforme funzionali allo sviluppo nazionale che la classe politica non era stata capace di attuare, ma solo per salvare i bilanci delle multinazionali della finanza.
E noi ci ricordiamo quando ci offrirono l'aiuto del FMI? Andava tutto così bene?
http://www.bloomberg.com/news/2011-11-27/imf-readying-600-billion-euro-loan-offer-for-italy-stampa-says.html

sabato 11 febbraio 2012

Roma come Atene

Oggi abbiamo visto in televisione come i cittadini greci stanno massicciamente protestando contro le severissime misure di austerity imposte dall'europa in cambio del prestito-ossigeno di 130 miliardi di euro. La Grecia sta tentando di tutto per evitare la bancarotta ormai quasi inevitabile dati i tentennamenti tedeschi che hanno impedito un tempestivo aiuto. Il Fondo Monetario Internazionale, come sempre nella storia, non ha fatto altro che aiutare lo stato in difficoltà fornendo capitali freschi per ridurre i rischi per le banche straniere e non per offrire aiuto alla popolazione.
Le misure proposte dal governe tecnico Papademos sono familiari: tagli a pensioni, privatizzazioni, riforma del lavoro, aumento della concorrenza, riduzione dei privilegi delle caste e lotta seria all'evasione fiscale.
D'accordo che i ristoranti erano pieni, ma eravamo così lontani dal baratro modello Atene?

lunedì 6 febbraio 2012

Nevica!

Eh sì! A quanto pare la neve è diventata una cosa assolutamente imprevista nel periodo invernale. D'accordo che a Roma si è verificata la più grande nevicata degli ultimi 30 anni, ma è ugualmente inaccettabile che una città si blocchi per quasi una settimana (le scuole nella capitale saranno chiuse anche domani). Soprattutto alla luce del fatto che le precipitazioni non sono state improvvise ma ampiamente previste ed annunciate dalle autorità competenti. Non sono affatto d'accordo con quelli che dicono che la resposabilità sia da imputare ad un solo dei protagonisti di questa vicenda (Alemanno da una parte e il responsabile della Protezione civile, Gabrielli, dall'altra).
Secondo me invece è colpa del fatto che tutti quanti, anche se in misura maggiore Alemanno, hanno preso sotto gamba le allerte che erano state date dalle autorià meteorologiche. Il sindaco di Roma non si è reso conto della gravità della situazione, ma anche se lo avesse fatto e si fosse rivolto alla Protezione Civile per chiedere uomini e mezzi aggiuntivi non avrebbe ottenuto niente. Infatti dopo lo scandalo che ha travolto Bertolaso e la cosidetta "cricca dei grandi eventi" il ministro Tremonti ha imposto che la Protezione Civile presenti un piano di spesa alla Corte dei Conti prima ancora di effettuare l'intervento.
Una palese contraddizione: come è possibile preventivare la spesa necessaria in una situazione di emergenza e dunque per definizione imprevista e sconosciuta?
Come al solito siamo qui a commentare inefficienze presenti nel Belpaese e causate dalla solita e diffusa attitudine al privilegiare il bene individuale rispetto a quello comune, come è successo con i famosi appalti per i grandi eventi.

giovedì 2 febbraio 2012

Cronache dall'Egitto

Quando un passatempo e uno svago di un intero popolo si trasforma in guerriglia pre-organizzata vuol dire che qualcosa nel meccanismo della vita civile di quella nazione si è bloccato.
Sto parlando dell'Egitto: ci sono state più di 70 vittime durante una routinaria partita di calcio che vedeva in campo due squadre locali. Quindi non era presente nemmeno un comunque inaccettabile scusa di intolleranze di natura etnica o razziale. I beniamini locali si sono trasformati improvvisamente in bersagli: sono stati evacuati con gli elicotteri per non fargli correre rischi.
La situazione egiziana è piuttosto emblematica: la popolazione è ridotta alla fame dopo anni in cui la famiglia Mubarak ha impoverito e depauperato l'intero paese. Il problema è che la rivoluzione non ha destituito il reale padrone dell'Egitto moderno: la giunta militare.
Le sommosse di Piazza Tahrir sono state pressochè inutili perchè chi comandava allora comanda ancora oggi e la popolazione è ancora ridotta alla fame. L'unico contentino che è stato concesso ai rivoltosi è qualche piccolo miglioramento nella condizione sociale, con un piccolo miglioramento dei loro diritti politici.
Insomma possiamo dire che la celeberrima massima di Tomasi di Lampedusa non potrebbe essere più adatta: "cambiare tutto per non cambiare niente".

Ps vi linko la notizia di aljazeera, utilissima antenna nella zona del medio-oriente
http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2012/02/201222174712848617.html

domenica 29 gennaio 2012

La caccia continua

È notizia di oggi che i blitz della Guardia di Finanza si stanno intensificando. Dopo Cortina e altre località di vacanza molto rinomate, anche i controlli anti-evasione si stanno diffondendo altrove. Oggi è stata la volta di Milano: finalmente il comune si è scagliato contro tutti quei commercianti che con la movida si arricchiscono e sottraggono tasse alla collettività. Ieri sera infatti gli sforzi della Polizia Locale si sono concentrati sui locali frequentati da giovani e da nottambuli. Alcuni si sono lamentati di questa eccessiva spettacolarizzazione di questi accertamenti che dovrebbero essere di routine: ritengo invece che il comune di Milano abbia fatto bene a rendere così evidenti i controlli per far sentire il fiato sul collo a tutti quegli evasori che in questo periodo, dopo moltissimi anni si stanno sentendo braccati. Ottimo lavoro! Avanti così!

martedì 17 gennaio 2012

Parallelismo

Sicuramente siete a conoscenza della tragedia nautica che ha avuto luogo in Toscana, presso l'isola del Giglio. Questo episodio mi ha fatto fare un collegamento: l'immagine della Costa Concordia può benissimo essere accostata alla corrente situazione socio-economica di questo paese. Una nazione che sta affondando e che rischia di sprofondare sul profondo fondale della bancarotta se non si interviene subito.
I messaggi del presidente Monti sono abbastanza chiari in proposito: continua a ripetere che l'Italia ha fatto la sua parte ma che ora tocca all'intera comunità europea. Il rischio è forte ma il disastro è ancora evitabile. L'unica cosa da fare è affidarsi completamente a questo pool di tecnici che sono stati incaricati di fermare il naufragio della nave italia e di rimettere sulla rotta giusta questa imbarcazione. Nostro dovere di cittadini è senz'altro quello di criticare i provvedimenti iniqui di questo esecutivo, ma in modo resposabile e non aridamente. Bisogna essere consapevoli che è oppurtuno sacrificare qualche vantaggio individuale per un benessere collettivo. Dobbiamo comportarci un po' come il comandante che esegue gli ordini della capitaneria di porto perchè pensa che la guardia costiera stia agendo solo per aiutarlo e non per interesse personale.

P.s. per chi se lo fosse perso
http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_16/procuratore-grosseto-schettino-fermato-perche-poteva-fuggire_76f76cec-4029-11e1-a5d2-75a8a88b1277.shtml

venerdì 6 gennaio 2012

Anno Nuovo!

Innanzitutto buon anno a tutti!
Il 2012 è cominciato ma siamo sempre qui ad affrontare i problemi di sempre. In questi giorni sui media nazionali impazzano i soliti demagoghi che vogliono guadagnarsi il favore del popolo-bue con ragionamenti più che semplicistici. Alcuni sostengono che in questo periodo di ristrettezza economica si debbano tagliare tutte le spese improduttive e apparentemente inutili per dare fiato alle sofferenti casse dello Stato. Sono assolutamente d'accordo su questa proposta ma il problema sorge quando bisogna definire le spese inutili. Molti sostengono che ad esempio sia inutile la partecipazione italiana al programma militare F-35, un aereo militare di nuova concezione, sviluppato in ambito NATO.
Perchè sarebbe una spesa inutile? Il nostro sistema economico non si fonda sull'approvvigionamento di risorse energetiche da paesi poco sviluppati sfruttando la forza? Senza il deterrente delle forze armate come potremmo procurarci le risorse necessarie alla nostra economia?
Infatti negli scorsi giorni "Repubblica" ha pubblicato una articolo secondo cui il governo libico ha chiesto ad ENI la rinegoziazione di tutti i contratti petroliferi firmati con il precedente regime. A quanto pare le pressioni del governo francese a procedere con l'intervento militare sono state azzeccate. Lo stato maggiore francese allora, durante l'operazione "Odessy Dawn", non aveva nemmeno aspettato l'ok della NATO, ma aveva lanciato l'attacco per primo. I maligni dicono che tutta questa fretta fosse causata dal bisogno dei francesi di accaparrarsi risorse energetiche per smarcarsi dall'energia nucleare dopo l'incidente giapponese di Fukushima. Ovviamente niente di tutto ciò è verificato ma è prodotto da una mia personale interpretazione dei fatti, tuttavia come diceva quel tale " a pensare male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca"
In secono luogo all'interno del progetto F-35 alcune parti degli aerei verranno prodotte da aziende italiane, le controllate di Finmeccanica, dando una spinta ed un impulso all'economia e all'aspetto occupazionale, molto debole in questo ultimo periodo. Ritengo che in una situazione come la nostra sia importante che si finanzino commesse pubbliche utili alla società (come infrastrutture essenziali ora carenti, ad esempio gli acquedotti) per fornire alle imprese e ai cittadini quella liquidità che ora scarseggia.
Lo so che è un problema emettere debito pubblico a causa dei tassi di interesse molto elevati che vengono richiesti, ma si potrebbe approfittare della garanzia BCE sui titoli di stato a 3 anni che viene offerta alle banche per avere liquidità a breve termine da impiegare in politiche di rilancio all'economia.