mercoledì 23 maggio 2012

L'antichità ai nostri giorni

Avete presente la moda che si sta diffondendo a macchia d'olio? Oramai avete un tablet è di tendenza. Questo è un oggetto più che funzionale, da mostrare. Anche se da possessore di un tablet Blackberry devo ammettere che è anche comodo.

Pensavo peró che questo passo in avanti, questo balzo tecnologico non è altro che un ritorno al passato: questi nuovi device assomigliano molto alle tavolette di cera usate per scrivere millenni fa dalle popolazioni mesopotamiche ed egiziane per sopperire alla mancanza di carta o al suo costo eccessivo.

Che i sumeri ci abbiano visto lungo e fossero così lungimiranti? Se fosse così altro che Steve Jobs.....

sabato 5 maggio 2012

Italia vs Francia

Grazie al dibattito pre-elettorale che questa settimana si è svolto in Francia è possibile svolgere un semplice e banale confronto tra la politica nostrana e quella transalpina.

In primo luogo gli ascolti televisivi sono stati straordinari, grazie anche al fatto che è stato trasmesso su due diversi canali (TV pubblica e commerciale); ciò ci testimonia come l'opinione pubblica francese sia più interessata alla politica nazionale e agli sviluppi futuri rispetto al cittadino medio italiano che sintonizza la televisione solo in occasioni rigorosamente non-importanti (partite di calcio).

In secondo luogo i due candidati si sono confrontati a lungo su temi precisi, come quello dell'istruzione e del processo di selezione del corpo insegnanti, dimostrando a tutti una certa conoscenza, anche abbastanza profonda, dell'argomento.

Tutta un'altra storia rispetto al Belpaese in cui il pressappochismo, anche in politica, è diventato il fil rouge di tutto e non è per niente biasimato. Anzi è diventato la filosofia di vita del cittadino medio.

sabato 14 aprile 2012

È davvero l'italia che vogliamo?

Il governo dei professori si accanisce sempre più sull'articolo 18 per ridurre il costo del lavoro e stimolare così gli investimenti stranieri in Italia. Questa però è una politica assolutamente fallimentare per un paese come il nostro. Noi infatti vogliamo esportare conoscenza e non bracciali per compiere i lavori più pesanti, meno specializzati e dunque meno remunerati. 

Secondo statistiche pubblicate negli scorsi giorni l'italia è già la nazione europea con il costo del lavoro più basso di tutti, inferiore anche a quello di spagna e Portogallo. Siamo la Cina dell'europa e, a rigor di logica dovremmo essere una delle economie più briose e ricche di appeal dal punto di vista economico, tuttavia non è così. 

Perché?  Perché i nostri lavoratori sono sottopagati ma i cinesi e gli indiani hanno salari ancora più bassi che però non siamo in grado di eguagliare. Dunque è necessario gareggiare sul campo dell'innovazione e della specializzazione, elementi che portano marginalità più elevate. Il problema perciò non è quello dei salari degli operai o degli impiegati, ma l'allocazione delle risorse e degli investimenti da parte degli imprenditori e dello stesso stato. 

La politica industriale italiana è però giunta al punto più basso della storia: il rapido declino è iniziato quando l'Olivetti non ha trovato terreno fertile per vendere i suoi prodotti. È quindi difficile cambiare la visione delle piccole e medie imprese dell'economia e della produzione. 

Una scelta di questo tipo comporterebbe certamente investimenti cospicui da parte dello stato, ma porterebbe, nello spazio di pochi anni, un extra gettito derivate dalla produzione e dalla vendita di prodotti più innovativi ed apprezzati sui mercati internazionali. 
Non male per dare ossigeno alle casse pingui dello stato......

sabato 7 aprile 2012

Umberto.....Game Over!

A quanto pare anche i cavalieri padani, i più puri ed integri attori della politica italiana sono invischiati nei torpidi affari da barbari.

La magistratura sta ancora indagando ma sembra proprio che la lega nord, movimento politico tradizionalmente legato ai militanti e ai cittadini, dopo anni di vera lotta politica per ottenere diritti per quei cittadini che si sentono depauperati da "Roma Ladrona", abbiano combattuto solo per benefici personali, riservati solamente a 'The Family'.

Questo sembra infatti fosse il nome in codice attribuito dal tesoriere e dalla segretaria alla famiglia Bossi. Umberto e i suoi figli erano infatti gli unici a poter attingere per ragioni personali ai fondi del partito. Tra le spese pagate con fondi del contribuente si possono notare auto di lusso, ristrutturazioni eseguite a insaputa di Umberto, corsi di laurea e appartamenti.

Forse la scusa del federalismo fiscale, delle regioni al Nord e del potere al Nord produttivo che viene regolarmente derubato dai 'terroni' scansafatiche era appunto solo un pretesto per occupare incarichi di potere e per arricchirsi nei palazzi della politica di Roma Ladrona?

venerdì 16 marzo 2012

Qualcosa comincia a muoversi!

Greg Smith. Forse ai più questo nome non dice niente, ma per i più affezionati frequentatori della rete è una figura molto strana. Executive vice president dell'unità Derivati per l'area EMEA (Europe, Middle East and Asia) di Goldman Sachs, tra le più famose banche d'affari americane.

Questa persona ieri si è dimessa con una lettera aperta che è stata pubblicata dal New York Times (e qui allegata)  su cui spiega perchè ha scelto questo gesto. Greg infatti ritiene di non condividere più gli stessi valori che molti anni fa lo avevano portato in Goldman Sachs.

Non che prima Wall Street fosse un luogo dove ci si rispettasse e si trascurasse il desiderio di denaro come ci insegna in celebre finanziere Gordon Gekko e il suo celebre "Greed is good" (L'Avidità è cosa buona) però c'era un rispetto per il cliente e un interesse a consigliarlo sempre nel modo migliore.

Ora invece in Goldman Sachs, e sicuramente anche nelle altre grandi istituzioni finanziarie, il clima è molto cambiato: i clienti vengono visti (e anche definiti) come Elefanti da catturare o come arance da spremere per ottenere succose commissioni. Il banchiere d'affari non è più colui che consiglia i clienti le soluzioni migliori per le sue esigenze, ma un piazzista che cerca di vendere i prodotti che sono più redditizi o indigesti per l'impresa che rappresenta.

Il metodo selettivo per gli avanzamenti di carriera non sono più le idee brillanti e le soluzioni migliori, ma coloro che producono più commissioni per la banca. Diciamo che siamo passati da un'avidità " a lungo temine" interessata sì alla speculazione, ma sopratutto a guadagnarsi la fiducia del cliente (che in questo modo avrebbe affidato altri progetti alla banca) ad un'avidità a "breve termine" che mira soltanto a spremere lo spremibile da tutti i clienti.

Entrambe sono assai deprecabili, ma il fatto stesso che un membro di questo sistema si sia ribellato e voglia tornare ad un capitalismo relativamente più moderato rappresenta senz'altro un grande passo in avanti nella visione del libero mercato. Anche dal suo stesso interno.
Possiamo dire che i vari movimenti "Occupy....." sono riusciti a scuotere l'opinione pubblica.

lunedì 12 marzo 2012

Articolo diciotto

Ma veramente ci vogliono far credere che il motivo per cui gli investitori Esteri non accorrono numerosi in Italia è l'articolo 18?

Il licenziamento non discriminatorio, sancito appunto da questa parte dello statuto dei lavoratori, e' un diritto civile ed imprescindibile di uno stato che si definisca tale.

Non e' che gli imprenditori esteri sono frenati dalle lungaggini dei processi civili o dal potere d'acquisto dei cittadini che si sta erodendo in maniera inesorabile? Forse e' colpa dei prezzi dell'enegia, materia prima assolutamente indispensabile per tutte le attività produttive, che sono tra i più alti d'Europa?

O forse e' colpa del vero e proprio cancro del nostro paese: la mafia? Proprio in questi giorni e' emerso che Cosa Nostra, in passato ma forse anche ora, non e' stato un corpo estraneo al nostro paese, ma una controparte con cui la classe dirigente nazionale si e' apertamente confrontata agli inizi degli anni '90. E' dunque ora di andare contro e sbaragliare la più grande lobby del nostro paese e attivare una convincente politica di lotta alla criminalità organizzata sotto 2 aspetti: forte controllo del territorio, la crisi può essere un elemento molto pericoloso per una società molto instabile, e provvedimenti contro i reati riconducibili all'economia criminale o comunque credibile. Come diceva Falcone, basta seguire i soldi.

martedì 28 febbraio 2012

E ora basta!

Come è possibile sapere leggendo le più famose testate giornalistiche come Repubblica o Corriere della Sera, in Val di Susa continuano le lotte e gli scontri dei manifestanti locali contro la realizzazione nel loro territorio del tracciato Alta Velocità Torino-Lione.

Le ragioni dei manifestanti potrebbero anche essere legittime: si parla di un danno ambientale all'ecosistema e a deviazioni di fiumi e torrenti. Ma secondo voi è giusto che l'intera popolazione europea si debba piegare alle banali ragioni di pochi e sparuti manifestanti contro un'opera così importante? I lavori per la parte francese dell'infrastruttura sono già a buon punto e noi italiani siamo ancora qui a discutere con manifestanti che si lamentano di tutto e di tutti. Credo che l'interesse dei singoli debba passare in secondo piano rispetto alle ragioni di un'intera popolazione continentale.

Questa trata ferroviaria fa parte del così detto "Corridoio 5": un tracciato di ferro nato per collegare Lisbona a Kiev e facilitare, dunque, lo spostamento di merci e persone all'interno dell'Unione Europea. Inoltre ciò ci permetterebbe di accrescere la competitività nazionale, da sempre poco attraente per gli investitori esteri. Sarebbe, infatti, quel gap di reti di trasporti che ci separa del resto delle nazioni europee più sviluppate ed appetibili per gli investitori stranieri.
Altrimenti rischiamo che questo "corridoio continentale" scavalchi l'Italia e attraversi, invece, la Svizzera, che sarebbe ben felice di essere inclusa in questo progetto, che senz'altro porterà sviluppo e ricchezza al territorio circostante.