Come è possibile sapere leggendo le più famose testate giornalistiche come Repubblica o Corriere della Sera, in Val di Susa continuano le lotte e gli scontri dei manifestanti locali contro la realizzazione nel loro territorio del tracciato Alta Velocità Torino-Lione.
Le ragioni dei manifestanti potrebbero anche essere legittime: si parla di un danno ambientale all'ecosistema e a deviazioni di fiumi e torrenti. Ma secondo voi è giusto che l'intera popolazione europea si debba piegare alle banali ragioni di pochi e sparuti manifestanti contro un'opera così importante? I lavori per la parte francese dell'infrastruttura sono già a buon punto e noi italiani siamo ancora qui a discutere con manifestanti che si lamentano di tutto e di tutti. Credo che l'interesse dei singoli debba passare in secondo piano rispetto alle ragioni di un'intera popolazione continentale.
Questa trata ferroviaria fa parte del così detto "Corridoio 5": un tracciato di ferro nato per collegare Lisbona a Kiev e facilitare, dunque, lo spostamento di merci e persone all'interno dell'Unione Europea. Inoltre ciò ci permetterebbe di accrescere la competitività nazionale, da sempre poco attraente per gli investitori esteri. Sarebbe, infatti, quel gap di reti di trasporti che ci separa del resto delle nazioni europee più sviluppate ed appetibili per gli investitori stranieri.
Altrimenti rischiamo che questo "corridoio continentale" scavalchi l'Italia e attraversi, invece, la Svizzera, che sarebbe ben felice di essere inclusa in questo progetto, che senz'altro porterà sviluppo e ricchezza al territorio circostante.
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